lunedì 30 aprile 2012

In Viaggio... n cammino verso Santiago.....


                 
                                                   
           Da un anno e forse più, quasi tutti i giorni, sul lungo mare della mia città sottopongono il mio corpo, forse, a uno sforzo superiore al dovuto. Percorro con lena un tratto di costa segnato dai colori del mare e abbellito dalle meraviglie floreali del giardino che tratteggia quel pezzo di lungo mare.
A passo accelerato provo a rafforzare i miei muscoli, espandere i miei polmoni, ma soprattutto voglio abituare il mio cuore allo sforzo e alla fatica. Lo faccio con la grazia e con la proporzionalità dovuta: certamente, il mio corpo, i suoi apparati non li posso più sottoporre a sforzi eccessivi, ma in ogni caso devono prepararsi allo sforzo, alla grande fatica...... Non so quando, ma al più presto, m’incamminerò per Santiago di Compostela.       
Per raggiungere questo mitico luogo percorrerò la via Francese. Pertanto, come vuole il protocollo, partirò da Saint Jean Pied de Port, un piccolo centro, ai piedi dai Pirenei, la catena montuosa che divide la Francia dalla Spagna. L'idea di intraprendere a piedi questo lungo viaggio mi affascina, ma ciò che maggiormente, mi ammalia è il pensiero di percorrere a piedi e probabilmente solo, costeggiando l’oceano atlantico, questo lungo tragitto: ottocento chilometri. 
          A queste sensazioni benefiche aggiungo poi l’orgoglio e, la serena compiacenza per avere trovato la forza, la determinazione di sfidare le mie paure, ergo di non temere gli ostacoli, soprattutto mentali, che m’impedivano d’intraprendere questo lungo viaggio; sapermi misurare con le difficoltà che ineluttabilmente questa impresa comporta.
          Tutto questo mi fa pensare che, forse, sono cresciuto pure io. Certo, vista la mia età, è un po' tardi direbbe qualcuno, ma meglio tardi che mai, mi vien da dire. Tutto bene quindi, anche se mi viene un po' difficile argomentare quale sia la mole che mi spinge a intraprendere questo lungo cammino, che secondo la tradizione è un pellegrinaggio primariamente religioso. 
          Da buon laico, per giunta agnostico, che ci faccio io in questo cammino? Una aporia o meglio una delle tante contraddizioni? 
         Non direi: l’agnostico è chi non possiede verità alcuna, e per questo smanioso di cercarla, trovarla: la verità appunto e non importa dove e, meglio ancora se sulla strada che non è diversa dal percorso della propria esistenza, del proprio dolore, della propria gioia. 
          E perché no, sul cammino che porta a Santiago di Compostela, dove, in tempi della storia diversi, altri, si sono incamminati prima di me chi nella ricerca della fede, della gloria, altri ancora dell'onore o dell'amore, ma in ogni caso, alla ricerca della vita o meglio della propria verità.

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