lunedì 11 aprile 2011

Racconto breve

Ormai Il sole scendeva quasi a vista d'occhio dietro le montagne a nord del lago. A quell’ora dovevo essere già arrivato al paese e invece ancora cercavo il sentiero che avevo  smarrito in quel tratto di prato dove da parecchio il fieno non veniva falciato. Mi ero smarrito e camminavo in una parte del bosco distante dal percorso che mi avrebbe condotto a valle senza alcuna fatica. Gli sterpi  e le fronde degli abeti mi tagliavano le mani e la faccia, ma non potevo farmi prendere dallo smarrimento e dalla paura. Del resto il bosco non era poi così grande. Sapevo che dovevo camminare con lena, senza fermarmi un attimo. Solo così avrei potuto ritrovare il sentiero che mi avrebbe condotto a valle. Intanto la luce del giorno si faceva sempre più tenue e nella schiena avvertivo qualche brivido di freddo. Erano i segni che la notte stava calando. Nei tratti che la boscaglia si apriva sotto il cielo che diventava sempre più buio si intravedevano, in fondo, le luci del paese che si faceva sempre più luminoso e distante. . Questo era il pensiero che seppure mi faceva penare, nello stesso tempo mi rincuorava. Ero certo che  non vedendomi giungere, si sarebbe incamminata per il sentiero per venirmi a cercare. Per la cena avevamo deciso di mangiare le uova farcite con i funghi che io stesso il giorno prima avevo raccolto nei prati. Maria, quella sera mi attendeva, ci teneva veramente a desinare con me. Amava  quelle serate, la nostra intimità, i nostri odori, sguardi, silenzi. E aveva ragione. Era bello stare  in quella sua piccola casa, io e lei,  in quel piccolo paese di montagna.  Come era bella la nostra tenerezza, tra quel lume di candela, che allungava sul muro le nostre ombre.  E tra queste pensieri che addolcivano il mio faticoso rientro ero sicuro che non sarebbe trascorso tanto tempo che avrei udito la voce di Maria che chiamava il mio nome. Intanto il bosco si faceva sempre più fitto, mentre le luci della sera oramai erano state del tutto inghiottite dall'oscurità della notte. Ormai mi guidava solamente l’istinto e quei pochi raggi di luna che seppure fiochi mi facevano intravedere le poche cose che non erano state divorate dalle tenebre. Nel bosco era sceso pure il silenzio, ogni tanto era interrotto dal fruscio di un uccello notturno, o da qualche animale che a vagava nella boscaglia. Maria !!!!!!!!!! Si aspettavo la sua voce. La voce di quella donna, che amavo e che mi avrebbe salvato dal freddo, dalla notte, dalla paura ….. . La cercavo con gli occhi, sperando giungesse al più presto da quelle  luci fisse che la in fondo mostrava il paese.  Ed ecco, finalmente, da quelle luci immobili che parevano così lontane, un bagliore tremolante si dirigeva verso la montagna. Era la lanterna di Maria che saliva a cercarmi. Udivo, a tratti, quando il vento soffiava verso nord, la sua esile voce. Ero felice e assaporavo la gioia di potere stringere al più presto la sua mano.  Ormai era fatta.

Nessun commento:

Posta un commento